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“App Immuni, massimo rispetto della privacy” – TG Plus FOCUS

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Mancano ancora alcune settimane al lancio ufficiale di Immuni, la app per smartphone che dovrà monitorare la situazione sanitaria. Già al momento della sua presentazione e prima dell’avvio dei test ministeriali, Immuni ha scatenato una discussione accesa: i dubbi si accavallano su argomenti come geolocalizzazione, conservazione e trattamento dei dati, rispetto della privacy. “La sfera personale sarà tutelata – commenta l‘avvocato Mariarosa Barazza, esperta in tema di privacy – Il Governo ha già preannunciato l’intenzione di distruggere entro fine anno i dati raccolti dall’applicazione, che sarà utilizzabile volontariamente e senza alcuna implicazione negativa per chi non vorrà scaricarla nel proprio telefonino. Non solo: a differenza di sistemi similari adottati in altri Paesi come la Corea, Immuni non avrà un sistema di geolocalizzazione, dunque i movimenti del singolo soggetto saranno al sicuro e non soggetti a mappatura”.

Per la sfera sensibile, compresi i dati medici dei volontari di Immuni, resta aperto il dibattito: “Certamente l’opinione pubblica si è divisa a metà tra critici e disponibili ed allo stesso modo sarà da verificare all’atto pratico l’effettivo utilizzo dei dati raccolti. Tuttavia l’impianto normativo italiano prevede molte tutele per gli utenti che invece non sono ugualmente protetti quando condividono informazioni o contenuti in social network che fanno riferimento a Stati esteri, con leggi differenti e molto meno attenti alla sfera personale”.


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