Il “certificato di povertà” divide – Tg Plus
Notizie 16 ottobre – Tg Plus edizione mattina
Politica. Il “certificato di povertà” divide
Lo hanno ribattezzato certificato di povertà. Si tratta di un certificato obbligatorio per gli extracomunitari, scritto in lingua del paese d’origine e tradotto in italiano insieme al consolato per attestare l’indigenza nel paese d’origine, un documento da inviare alla Regione che poi valuta se procedere con gli aiuti o meno. La legge in questione è stata riattivata dalla Lega a febbraio ma le istruzioni della Regione ai comuni sono arrivate solo il 14 settembre, a scuola già iniziata. L’obbligo non è presente solo per i libri, bensì in tutti i bandi relativi al sociale.
Pedemontana. Berti: “Zaia riscriva il contratto”
Il Movimento 5 stelle inizia a trattare per la Pedemontana, come testimoniano le parole del consigliere Jacopo Berti: “Il contratto stipulato è scandalosamente sbilanciato in favore del Consorzio Sis e le ottimistiche previsioni sui pedaggi, se smentite dai flussi di traffico, potrebbero condurre al default. Non lo diciamo soltanto noi, è il parere ufficiale della Corte dei Conti. Questo è un invito ufficiale a Luca Zaia: si apra un tavolo per riscrivere questa concessione”
Ambiente. A processo il direttore di Contarina
Michele Rasera, direttore generale di Contarina siederà prossimamente sul banco degli imputati. Secondo la Procura di Treviso, Rasera avrebbe agito irregolarmente nella gestione della discarica di Paese. L’uomo non avrebbe trasmesso i referti delle analisi sulle matrici ambientali entro il mese successivo la data del prelievo e non avrebbe eseguito ogni 6 mesi il monitoraggio dei biogas in ingresso alla centrale di combustione dei composti organici diversi dal metano. L’avvocato difensore ha risposto: “Si tratta di un fatto assai datato nel tempo e di modestissima rilevanza, relativo in ogni caso a un periodo nel quale Michele Rasera non era regolare responsabile di Contarina”
Salute. Pesava solo 399 grammi, salvata dai medici
Al Ca’ Foncello è venuta alla luce Valeria, una bambina di appena 399 grammi, che è stata poi salvata dai medici dell’ospedale. Solitamente infatti la soglia di differenza tra la vita e la morte viene posta a 500 grammi. I medici del Ca’ Foncello, però, non si sono arresi e subito dopo il parto prematuro hanno posto la neonata in una culla termica che simulasse le condizioni dell’utero materno: 34° e umidità all’80% cosicché Valeria usasse tutte le energie solamente per crescere. In 3 mesi la bambina è passata da 399 grammi a 1 kg e mezzo.