Notizie 11 maggio – ECONOMIA
Finanza. Maxi-decreto di maggio, in arrivo novità
Sono attesi entro stasera i dettagli del nuovo DPCM dedicato alle misure straordinarie per la Fase 2 dell’emergenza sanitaria. Stanotte una lunga riunione a Palazzo Chigi ha stabilito il piano di lavoro dopo che la bozza elaborata in precedenza contava oltre 430 pagine per 258 articoli. All’esame alcuni provvedimenti già annunciati, dalla regolarizzazione di 600mila migranti per i lavori agricoli al bonus vacanze da 500 euro a famiglia sino al credito d’imposta all’80% per le imprese ed al rinvio di sugar e plastic tax. Circola con insistenza anche l’ipotesi di una cancellazione di saldo ed acconto Irap di giugno.
Borse. Cautela sui mercati azionari mondiali
La ripartenza dopo il weekend delle Borse è all’insegna della prudenza. Nonostante la positiva performance di Tokyo che ha chiuso a +1,1% grazie alle nuove misure di sostegno varate dal governo nipponico, i mercati europei reagiscono con cautela: Milano apre a +1,3% ma rivede immediatamente il FTSE MIB al +0,6% dopo la diffusione dei dati Istat sul tracollo della produzione industriale di marzo. Stabile il rapporto euro/dollaro così come la quotazione del greggio, lieve rialzo per l’oro.
Banche. Liquidità, ABI smuove il Governo
“Occorre un intervento dell’Esecutivo per snellire e velocizzare le procedure”: l’appello arriva dall’Associazione delle Banche Italiane che chiede interventi normativi e tecnologici per semplificare al massimo l’accesso al credito di imprese e famiglie. Oltre 100mila finora le domande di accesso al Fondo di Garanzia mentre sono un milione e 600mila le moratorie gestite finora dagli istituti di credito.
Fisco. Prelievi, le scommesse in rivolta
Il mondo del betting protesta vibratamente contro il Governo per l’ipotesi, emersa nei giorni scorsi, di un prelievo forzoso di una percentuale dei profitti delle scommesse online per finanziare il Fondo per il sostegno dello sport, uno strumento che dovrebbe garantire una base per sostenere le discipline CONI obbligate alla sosta causa coronavirus. Le agenzie però non ci stanno e minacciano di abbandonare l’Italia dal punto di vista fiscale, ricorrendo a licenze di altri Paesi.