Intervista esclusiva a Bernardo Bernardini sul finire della sua sesta giornata nella lunga pedalata itinerante e simbolica da Treviso a Roma
La storia di Bernardo Bernardini la conosciamo: dopo un gravissimo incidente aereo che gli ha spezzato due vertebre nel 1996, 15 anni di fisioterapia e di determinazione hanno fatto sì che Bernardo non solo sia tornato a camminare con dei tutori speciali, ma si sia addirittura dedicato alle gare di triathlon con i normodotati.
Ora Bernardo si cimenta nell’impresa Road to Rome, una lunga corsa a tappe in bicicletta che, partita da Treviso sabato 12 settembre, lo condurrà sino alla Capitale d’Italia.
PERCORSO
- Abbazia di Praglia, ospitando la biblioteca nazionale rappresenta l’importanza di avere informazioni e conoscenze per poter prendere le decisioni, altrimenti ci si affida al caso
- Vo’ Euganeo, rappresenta le difficoltà insormontabili davanti alle quali mi sono sentito impotente e indifeso, rappresenta la scelta di arrendersi alle circostanze o di mettersi in gioco per cambiare la situazione cercando nuove soluzioni
- Cesenatico – statua di Pantani, rappresenta l’ispirazione, la scintilla che innesca la voglia di cambiamento e ciò che alimenta la motivazione
- Madonna di Loreto, protettrice degli aviatori, è una Madonna di colore che per me rappresenta l’accettare ciò che di diverso c’è in me
- Assisi, luogo simbolo della Pace, per me rappresenta la pace interiore. Per ottenerla ho dovuto riconoscere la mia diversità e ciò che ritenevo fossero le mie colpe e perdonarmi
- Roma – San Pietro in Vincoli – Mosè di Michelangelo, rappresenta la capacità di saper reagire di fronte alla sconfitta, allo sconforto e alla delusione, il non lasciarsi abbattere anche quando si perde la fiducia in sé stessi e negli altri.