Maffioli descrive i sapori delle feste popolari
Mandorlato, croccantini con le nocciole (l’ingrediente della settimana), biscotti di ogni sorta, zaletti e altre golosità per elencare la lunga lista dei dolciumi. E poi folpi da riso, bovoletti agio e ogio, oca con il sedano per i piatti più sostanziosi. Sono i cibi tipici che si gustavano in occasione delle fiere e delle sagre paesane della Marca Trevigiana, ricordati negli scritti di Giuseppe Maffioli, scrittore, attore e noto gastronomo. Ma soprattutto Maffioli ci riporta alla memoria cosa i trevigiani mangiavano nella festa popolare più importante dell’anno: l‘antica Fiera di San Luca, nella parrocchia di Sant’Ambrogio di Fiera in riva al fiume Sile.
Ancora oggi nel grande Luna Park (a Treviso da 4 al 20 ottobre) c’è posto anche per le leccornie, sebbene molto diverse da quelle di cui scrive MaffiolI. Un tempo si sgranocchiavano dolci popolari, prodotti dai pasticceri ambulanti, propri delle sagre, in un’evoluzione che parte dal miele e poi dall’economica melassa o dallo zucchero più prezioso. Ecco allora i pevarini, i forti, le pignoccate, gli amaretti, i pandoli, gli zaletti di molte sorte, le spumigliette policrome, gli ossi da morto, i bigarani che alludevano al sesso femminile.