Tra i luoghi meta di questi mesi c’è anche il lago di Curon. Numerose sono le serie tv e i libri che sono stati ambientati sulle rive di questo lago con il campanile in mezzo. Tra tutti, quello di Marco Balzano “Resta qui“.
La trama di questo libro è complessa. Parla di famiglia, guerra e della caparbientà di una donna, Trina, la protagonista.
Quando arriva la guerra o l’inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole. L’acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale giace il mistero di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua che hai imparato da bambino è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare. Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia, scomparsa senza lasciare traccia durante gli anni del fascismo.
Il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all’improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l’altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.
Il libro ha diviso i lettori: chi l’ha amato e chi invece l’ha odiato. E poi c’è chi come me, pensa che la storia sia accattivante ma che l’autore abbia avuto fretta di finirlo e negli ultimi capitoli abbia dimenticato qualche dettaglio. Questo porta il lettore a porsi numerose domande.
Il plus maggiore di questo libro è quello che ti fa amare, sia i personaggi sia i luoghi. Subito dopo la lettura saliresti in macchina per andare a visitare Curon e il suo lago e fantasticare sulla storia dei personaggi.
Consigliato per chi ama le storie vere, per chi è in cerca di coraggio, malinconia, attaccamento alle radici. Sicuramente se non siete voi Trina, riconoscerete qualcuno dei vostri amici in lei.