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Camorra a Eraclea, condanne per 130 anni – TG Plus NEWS Venezia

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CRONACA. Prima sentenza sulla camorra a Eraclea

Poco prima delle 21 di ieri sera è stata letta la prima, storica, sentenza sul processo relativo alle infiltrazioni camorristiche sul litorale di Eraclea. Il giudice Michela Rizzi ha inflitto complessivamente oltre 130 anni di reclusione, 25 gli imputati condannati. Si tratta del filone dell’inchiesta approdata al processo con rito abbreviato, ovvero quello in cui gli imputati in caso di condanna hanno avuto accesso a uno sconto di un terzo della pena. Le pene più alte sono state inflitte ad Antonio Basile (12 anni) e Giacomo Fabozzi (10 anni). Ma a far rumore per il ruolo avuto sono alcune condanne “eccellenti”. A iniziare da quella dell’ex vicesindaco di Eraclea, Graziano Teso,  a cui sono stati inflitti 3 anni e 3 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa.  Cinque anni di reclusione al poliziotto Moreno Pasqual e 8 mesi, pena sospesa e non menzione, ad Annamaria Marin, l’avvocato del presunto boss Luciano Donadio. Quest’ultimo, al pari di altre figure chiave dell’inchiesta, hanno scelto il processo con rito ordinario, ancora in corso nell’aula bunker di Mestre. Alla sbarra anche l’ex sindaco di Eraclea, l’avvocato Mestre.

CRONACA. Sciopero Ames, chiuse 42 scuole su 46

Adesione quasi totale, ieri, allo sciopero del personale esecutore scolastico e collaboratore di cucina dei servizi educativi del Comune di Venezia. Solo quattro strutture sono rimaste aperte parzialmente delle 46 totali (18 Scuole dell’Infanzia, 28 Asili Nido). “Si tratta di una risposta straordinaria di questi lavoratori, circa 260, che hanno scioperato per i bambini e per le famiglie, perché le scuole devono rimanere aperte in sicurezza, partecipando ai due presidi di protesta a Mestre e a Venezia”, dicono i sindacati, “. Servono subito assunzioni, perché il numero di personale è rimasto a quello del periodo pre-covid pur con un aumento di compiti e responsabilità dettati dalle nuove disposizioni regionali sulla riapertura delle scuole, procedure e protocolli chiari per lavorare in sicurezza, collegialità nella gestione dei servizi 0-6 col Comune di Venezia”. “Sono tutte richieste”, concludono i sindacati,  “che poniamo da tempo e sulle quali Comune di Venezia ed Ames, a fronte della straordinaria riuscita dello sciopero, non possono più soprassedere”.

CRONACA. Venezia, secondo tavolo permanente Covid

Si è svolto ieri il secondo incontro del tavolo di lavoro permanente sull’emergenza Covid a Venezia. “Dalle parole ai fatti. Il lavoro di squadra che tutti stanno facendo, senza distinzione di colore o ruolo, è la chiave per uscire dal tunnel nel quale ci troviamo e per disegnare un nuovo progetto per la più bella città del mondo”, ha commentato l’assessore al Commercio e alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga, L’Assessore al Bilancio e Partecipate, Michele Zuin, ha ripercorso il lavoro svolto dall’Amministrazione da marzo 2020, inizio della pandemia. E’ stato descritto il lavoro compiuto sul lato delle imposte locali (Tari, Cosap, Cimp, IMU ecc.) per effettuare riduzioni a favore delle attività economiche della città e per lo spostamento delle scadenze, che ha evitato la messa in mora dei soggetti e la corresponsione di interessi. Illustrando poi la prossima attività dell’Amministrazione sul tema degli aiuti alle attività economiche, Zuin ha proseguito: “Oltre a continuare a fornire allo Stato soluzioni (ricordando la redazione a maggio del “Rimbalza Italia” da parte del Comune di Venezia) che hanno bisogno di decisioni precise del Governo, proporremo il rifinanziamento della Legge Speciale per 150 milioni di euro l’anno per 10 anni, anche con la possibilità di utilizzi diversi dagli attuali, che ci consentano il supporto alle aziende e imprese. Venezia è “speciale” in tutto ed è stata dotata di una legge ad hoc. Dobbiamo poter utilizzare la Legge Speciale per affrontare questa terribile crisi che ha colpito e colpisce tutta la filiera commerciale e turistica, perché a Venezia le ripercussioni sono state molto più incisive che in qualsiasi altro territorio del Paese”.

CRONACA. Decreto Ristori Bis: 1.435 imprese coinvolte

Saranno 1.435, secondo i conteggi di Confartigianato, le imprese che potranno beneficiare nel Veneziano dei fondi del Decreto Ristori Bis. Fatti due conti e i necessari riscontri, con i nuovi codici Ateco compresi nel Decreto Ristori bis, in provincia oltre alle già 559 aziende rientrate nella prima lista ristori se ne aggiungeranno altre 876, portando così ad un totale di 1.435 le imprese ristorate. Cifre non da poco, perché dietro il numero delle aziende c’è quello ben più pesante degli addetti che vi lavorano. Se con il primo decreto gli aiuti sono ricaduti su 1.811 lavoratori, con questo nuovo Decreto se ne sono aggiunti altri 2.351, per un totale di 4.162 lavoratori e rispettive famiglie che, nell’area metropolitana, in qualche modo verranno aiutati. Ma avverte Siro Martin, presidente di Confartigianato Metropolitana : “Bene l’allargamento dei ristorati che comprende più ampiamente la filiera delle attività coinvolte dalle restrizioni decise a causa del Covid, ma se si decideranno altre restrizioni bisognerà trovare altre risorse per limitare al massimo le ripercussioni sul già fragile tessuto economico delle micro, piccole e medie imprese dell’area metropolitana. Siamo davanti al rischio imminente di nuove misure restrittive nel periodo più importante dell’anno per un sistema economico ormai allo stremo”.

 


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