Ristoranti, si fa presto a dire ripartenza – TG Plus FOCUS

Si fa preso a dire ripartenza. Se in data odierna è stata sancita la riapertura di tutte le attività economiche precedentemente fermate a causa della pandemia, permangono molte criticità, tanto sul fronte normativo quanto su quello pratico. Lo sa bene Treviso Imprese Unite che sabato ha chiamato nuovamente gli imprenditori in piazza per protestare contro l’assenza di protocolli precisi. “La situazione è ancora molto complessa – argomenta Andrea Penzo Aiello, portavoce dell’associazione – Fino a ieri sera mancavano indicazioni e regolamentazioni. E’ normale che in situazioni del genere vi sia chi preferisce estendere il periodo di chiusura: in assenza di certezze, è comprensibile che qualcuno non voglia rischiare, specie se non sono ancora arrivati i finanziamenti promessi”.

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Chi invece ha aperto si è ritrovato a dover fare i conti con le difficoltà. “Alcuni hanno ricevuto visite da NAS e SPISAL, con i primi verbali d’infrazione. Situazioni davvero paradossali. Riaprire non è stato semplice anche perché ai ristoratori vengono chieste misure specifiche. E non si tratta solo della misurazione della temperatura, cui si cerca di ovviare con delle liberatorie. Per fortuna siamo riusciti in molti casi ad evitare di dover apporre i divisori in plexiglass così come ad eliminare l’obbligo dei guanti sostituendolo con l’utilizzo costante del gel disinfettante anche al tavolo”.