L’emergenza coronavirus: i rifugi alpini – TG Plus FOCUS
“Servono sensibilità, consapevolezza e rispetto”. Sono queste le linee guida per chi decide di avventurarsi in montagna. Ancor di più in un periodo, quello della riapertura che seguirà il lockdown, davvero particolare. A confermare la necessità di maggiore attenzione è Monica Tasca, presidente del club CAI di Treviso che abbiamo interpellato oggi in relazione alle possibili novità per il turismo d’alta quota.
Se nello scorso weekend alcuni organi di stampa avevano allarmato la platea degli appassionati paventando la chiusura dei rifugi, la presidente Tasca smorza i toni: “Ancora non abbiamo delle direttive precise. Ma vorrei precisare una cosa: a prescindere dalle recenti comodità, i rifugi non sono alberghi ma strutture nate e pensate per accogliere escursionisti e rocciatori in momenti particolari, per passare la notte o per ripararsi dal maltempo o ancora per rifocillarsi. Tutti servizi che cercheremo di garantire ancora, adottando gli opportuni accorgimenti, sanificazione compresa”.
E per quanto riguarda lo stato dei sentieri, ci saranno sorprese? “Ci adopereremo per segnalare lo stato di tracciati, percorsi attrezzati e ferrate al fine di fornire un’informazione puntuale e costante sullo status della montagna. Non sarà di sicuro un’estate come le altre ma con la collaborazione di tutti contiamo di fornire indicazioni precise su percorribilità ed apertura delle vie”.