La Guardia di Finanza confisca beni per 9 milioni di euro ad un imprenditore coinvolto nell’inchiesta Mose – TG Plus NEWS Venezia
CRONACA. La Guardia di Finanza confisca beni per 9 milioni di euro ad un imprenditore coinvolto nell’inchiesta Mose
La Guardia di Finanza di Venezia, in collaborazione con i colleghi di Roma, ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Venezia, di beni e disponibilità per nove milioni di euro. Si tratta di un consistente patrimonio immobiliare, costituito da 16 unità immobiliari site a Roma e provincia del valore complessivo di oltre 8 milioni di euro, formalmente intestate ad una società diritto lussemburghese il cui titolare effettivo è risultato essere, dalle complessive indagini svolte, un imprenditore romano coinvolto nell’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle veneziane a contrasto dei fenomeni corruttivi legati alla costruzione del Mo.S.E.. tutti i dettagli dell’operazione nel nostro sito notizieplus.it.
CRONACA. Mestre, denunciato 19enne autore seriale di rapine
Il commissariato di Polizia di Mestre, ha individuato e denunciato un cittadino italiano residente a Mestre, classe 2002, autore di diverse rapine perpetrate nel territorio mestrino. Il giovane, che aveva ormai consolidato il suo “modus operandi”, dopo aver individuato la potenziale vittima con l’uso della forza, considerata la notevole prestanza fisica, strappava letteralmente al malcapitato beni, quali telefoni cellulari, cuffie AirPods e monopattini per poi ricattare la vittima stessa chiedendo ingenti somme di danaro in cambio della restituzione degli oggetti indebitamente sottratti. I poliziotti sono riusciti ad individuare l’autore delle rapine, interrompendo in tal modo la sua escalation criminale, dopo aver attentamente e minuziosamente visionato e comparato le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza posti nelle vicinanze dei luoghi interessati dai fatti delittuosi, prezioso è stato inoltre l’ausilio fornito da alcuni testimoni. Al vaglio degli inquirenti rimangono ancora altri episodi analoghi, di cui alcuni commessi a Marghera, dove la firma criminale appare la stessa.
CRONACA. Deve scontare oltre 11 mesi per spaccio di droga: rintracciato dai Carabinieri
Nel tardo pomeriggio di ieri a Eraclea i militari del locale Comando Stazione Carabinieri hanno rintracciato e notificato a un cittadino italiano 59enne, gravato da pregiudizi penali e di polizia, un ordine di esecuzione per l’espiazione di una pena detentiva in regime di detenzione domiciliare. All’uomo, libero da vincoli, è stato notificato il provvedimento detentivo emesso il 25 ottobre 2021 dall’ufficio esecuzioni penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma a seguito di una condanna divenuta definitiva, per la pena della durata residua di 11 mesi e 19 giorni di reclusione, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso commesso in Roma nell’aprile del 2018. In quell’occasione l’interessato venne sorpreso, unitamente a due complici, con quasi 20 kilogrammi di marijuana, arrestato in flagranza di reato e condotto presso il carcere di Regina Coeli dove rimase per 7 mesi sino alla sua condanna, comminata nel mese di novembre 2018, alla pena di 1 anno, 6 mesi e 20 giorni di reclusione. Al termine dell’iter giudiziario e dopo le formalità di rito, la persona è stata pertanto condotta presso la propria abitazione, in Eraclea, per l’espiazione della pena detentiva così come stabilito dall’Autorità Giudiziaria capitolina. È stato inoltre disposto nei suoi confronti il recupero della pena pecuniaria pari a 4.000 euro.
CRONACA. Auto di lusso vendute senza pagare l’IVA: truffata anche la Motorizzazione Civile di Venezia
Anche la Motorizzazione Civile di Venezia tra quelle truffate da persone smascherate dalla Guardia di Finanza di Treviso, la quale ha concluso l’operazione “Salone di Lusso”, individuando 500 autovetture comunitarie usate vendute senza IVA e disvelando un giro d’affari di 8,5 milioni di euro. Le tre concessionarie trevigiane coinvolte, tra il 2015 e il 2020, hanno venduto le autovetture agli ignari clienti residenti nell’intero territorio nazionale, attratti dai prezzi competitivi, inducendo gli Uffici della Motorizzazione Civile di Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Pordenone, Udine, Bolzano, Latina, Palermo e Catanzaro a credere che l’I.V.A. fosse stata versata in altri Paesi europei (Germania, Francia, Spagna e Belgio), presentando documenti falsi per ottenere l’immatricolazione dei mezzi.