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Il velodromo verrà terminato – TG Plus SPORT 6 agosto

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Il velodromo verrà terminato. Parola di Renato Di Rocco, numero 1 della Fci

“Lo ha affermato anche il sottosegretario allo sport Giancarlo Giorgetti domenica a Cima Grappa, parlando proprio della situazione velodromo.I lavori sono fermi e questo è un problema delle aziende che lavorano nel settore dell’edilizia e che sono in crisi”.

In una intervista Renato Di Rocco parla della situazione della struttura di Spresiano, ferma da qualche settimana. ““Dobbiamo attende le decisioni e le disposizioni del commissario incaricato alla procedura concorsuale, non appena si renderà o si renderanno disponibili ed operativi. A noi, come Federazione Ciclistica, non è ancora dato sapere con certezza chi siano esattamente, attendiamo notizie in merito. Dubito che si ci siano prima di fine agosto.  Al momento i lavori sono sospesi, il cantiere è chiuso temporaneamente e i 5 milioni di euro – sottolinea Di Rocco – sono già spesi per l’opera. Mi spiego per chi ancora non l’avesse capito. Sono stati utilizzati 5 milioni di euro finora, dei quasi trenta che abbiamo a disposizione per la costruzione della infrastruttura. E si possono verificare anche visivamente nelle opere realizzate finora. Le fondamenta e tanto altro, i sottoservizi e ciò che serve per gettare le basi di una struttura di quelle dimensioni. Insomma ci sono 5 milioni di opere già realizzate. Il futuro dipende dai commissari. E noi attendiamo fiduciosi. Qualora invece si dovesse aprire una controversia con l’azienda, la Pessina, i tempi sarebbero lunghissimi e si rischierebbe di andare a nuovo bando europeo. Non ci resta che attendere le decisioni dei commissari anche per verificare le possibili strade da percorrere. La FCI ha in “saccoccia” i soldi e mano a mano che proseguono i lavori eroga appunto i contributi a Pessina per completare le opere. Il problema si porrà per la gestione successiva perché la Pessima aveva firmato per 50 anni di gestione. Poi ci può essere l’ipotesi di una eventuale sostituzione di gestione, un eventuale passaggio di mano, ma cercheremo di capire le varie ipotesi all’orizzonte mano a mano che si dipana la matassa burocratica. Comunque siamo fiduciosi, nulla è perso. E’ solo questione di tempo, al massimo un anno ma non lasceremo a Treviso un’opera incompiuta”.


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