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Pronto Soccorso di Monastier – TG Plus FOCUS

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Il Pronto Soccorso privato a Monastier. Divampa la polemica e il sindacato affoda il coltello nel problema tra sanità privata e pubblica. Anche per Ivan Bernini della Cgil parlando della sanità : «Si privatizza togliendo risorse al servizio pubblico»

La Cgil di Treviso interviene sulla costituzione di un Pronto Soccorso privato al Giovanni XXIII di Monastier. Il consigliere regionale Barbisan: «E’ una struttura che non può più definirsi una casa di cura privata convenzionata, ma un presidio ospedaliero»

L’idea di privatizzare il Pronto Soccorso prima ancora che un abominio senza precedenti è l’ammissione di un fallimento». Durissimo l’intervento della CGIL di Treviso per bocca del segretario provinciale Nicola Atalmi assieme al collega Ivan Bernini :  «Da anni di fronte alle denunce del Sindacato e l’emergere del disagio di tanti cittadini per la situazione di continua emergenza e sovraffollamento del pronto Soccorso di Treviso, il presidente del Veneto Luca Zaia, ripetutamente, ha propagandato la creazione della medicina territoriale a risposta dei bisogni di Salute della collettività, come potenziamento e ruolo di filtro e primo intervento dei medici di base, con strutture di medicina di continuità e ospedali di comunità che avrebbero dovuto svuotare le sale di aspetto del Pronto Soccorso di tutti quei casi che non rappresentavano un’emergenza medica – spiega il segretario provinciale della CGIL di Treviso– Niente di tutto ciò si è realizzato, smentendo lo stesso “nuovissimo”, ovvero rivisto, Piano Socio Sanitario Regionale. Ecco ora affiorare e subito concretizzarsi l’idea di appaltare ai privati il Pronto Soccorso. Invece di investire con adeguate assunzioni di personale e ridurre gli accessi non urgenti attraverso una rete territoriale di medicina – rincarano Nicola Atalmi e Ivan Bernini – la soluzione paradossale è quella di drenare ulteriormente risorse economiche dalla sanità pubblica e darli ai privati per un Pronto Soccorso, che tra l’altro andrà a gestire solo i casi meno gravi, codici verdi o bianchi. Quindi le assunzioni necessarie le faranno i privati con i soldi pubblici, si parla di 22 assunzioni a Monastier, ma le emergenze vere saranno sempre a carico delle strutture pubbliche».

 


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