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SPECIALE CUCINA – Il musetto veneto e friulano, insaccati per veri buongustai – TG Plus FOOD & BEVERAGE

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Giancarlo Saran racconta gli utilizzi del Re Maiale

Il musetto è un insaccato tipico veneto, principalmente un piatto invernale che in passato si preparava appena sacrificato il “Re Maiale“.  Non occorreva la maturazione per il suo consumo, ed era buono anche dopo due giorni dall’insaccamento. Ma, secondo la raccomandazione del norcino, era preferibile consumarlo non oltre il sesto mese. Regola valida anche oggi.

Quindi la sua prerogativa è di dover essere utilizzato dopo un breve periodo dalla sua lavorazione e bollito. Il nome, musetto, deriva dalla carne della testa del maiale, macinata due volte unitamente alla cotenna e ad altre parti. Veniva insaccato in un budello, dopo essere stato saporito con sale e pepe.

La tradizione veneta dell’uso delle carni del maiale  è gemellata a quella del Friuli Venezia Giulia. Anche qui il musét , in lingua friulana, è la base di  una gustosa pietanza invernale,  in abbinamento con la brovada,  che si prepara con le rape bianche dal colletto viola,  lavorate attraverso un antico e tradizionale metodo di fermentazione nella vinaccia.

Del musetto, e del concorso  che gli è stato dedicato a Riese Pio X, ce ne parla Giancarlo Saran, accademico della cucina italiana,  giornalista e appassionato di storia della gastronomia.


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