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Coronavirus, nel veneziano 7 decessi in 8 giorni – TG Plus NEWS Venezia

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TG Plus NEWS Venezia – ed.10 marzo

Cronaca. Coronavirus, nel veneziano 7 decessi in 8 giorni

I freddi numeri parlano di quasi un decesso al giorno nel veneziano,  collegati al virus Covid-19, dal primo marzo ad oggi. In tutto, in otto giorni, sette decessi, l’ultimo dei quali, solo in ordine di tempo, è un settantottenne residente a Mestre che era stato ricoverato all’Ospedale dell’Angelo. L’uomo soffriva di numerose patologie, pertanto il Coronavirus potrebbe essere una concausa della morte.

Cronaca. Coronavirus, nel veneziano 145 contagi

Per quanto riguarda i contagi, nel veneziano se ne sono stati registrati ben 145, di cui ieri 13. Di queste persone, 93 sono asintomatiche, vale a dire che non presenterebbero, appunto, sintomi ma sono risultate positive al test del Covid-19, e 53 sono ricoverate negli ospedali dell’Ulss locale. Tra le persone ricoverate, 18, con presenti altre patologie pregresse, sono in terapia intensiva.

Cronaca. Coronavirus, attivi i controlli delle Forze dell’Ordine

Già da ieri le Forze dell’Ordine, quindi Polstrada, Carabinieri, Vigili Urbani e Polizia di Stato hanno iniziato i presidi anche nel veneziano, con pattuglie dedicate che hanno predisposto presidi mobili nei punti autostradali di maggiore afflusso, quindi collegamenti tra province e regioni, ma anche nei pressi di centri commerciali e strutture sanitarie, i caselli autostradali.

Cronaca. Coronavirus, crisi del settore alberghiero

L’emergenza Coronavirus sta avendo serie ripercussioni anche sul settore turistico ed alberghiero e, anche se ovviamente la tutela della salute viene al primo posto, anche l’economia ha una ricaduta sulle vite di tutti noi, specialmente in una zona a fortissima vocazione turistica come il veneziano dove il settore alberghiero impiega circa 10 mila persone. I dati, anche qui, sono sconfortanti: se i pochi turisti rimasti sono in procinto di partire, si parla di crollo delle prenotazioni e, fino al prossimo 3 aprile in certi casi le disdette arrivano al cento per cento, con seri rischi per i posti di lavoro.


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