Mascherine a prezzo calmierato? Un rebus – TG Plus FOCUS
L’ultimo DPCM, tra le varie novità, ha introdotto anche il prezzo calmierato delle mascherine, portato a 50 centesimi al pezzo più IVA. Un’iniziativa che non è piaciuta ai farmacisti, come testimonia la dottoressa Marta Stefani della Farmacia Santrovaso: “Credo che il provvedimento non aiuti cittadini ma rappresenti in realtà un ostacolo – afferma la dottoressa – Come molti altri colleghi, anch’io ho scelto di non vendere le mascherine a prezzo basso perché rappresentano un peso economico impossibile da sostenere in rapporto al prezzo di fornitura pagato”. La questione si rivela ancor più spinosa alla luce di un quadro generale piuttosto complesso. “Le forniture maggiori arrivano dalla Cina perché la nostra industria non è attrezzata. Ora pare che alcune aziende possano convertire la propria produzione al fine di garantire dei prodotti a prezzo calmierato, quindi attenderemo i risultati”.

“La speculazione comunque sì, c’è stata: alcuni ricarichi sono parsi ingiustificati ma fuori dal circuito delle farmacie. Ad oggi comunque non abbiamo nemmeno notizie di industrie disposte a produrre e vendere mascherine a basso costo – aggiunge la dottoressa Stefani – Ci è stato soltanto comunicato il prezzo fissato ma non le procedure per il rimborso di precedenti acquisti di merce. Inoltre occorre produrre copia di scontrini emessi e di inventario di magazzino”. Un vero ginepraio.