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Tg Plus 14 agosto ed. mattino

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Uccisa dalla febbre del Nilo.

Cronaca. È morta a causa del virus della febbre del Nilo Rosetta Bonamin di 74 anni. La donna era stata ricoverata d’urgenza all’ospedale di Oderzo, ma per lei non c’è stato nulla da fare.Si tratta del primo decesso nella Marca, il terzo in Veneto nel 2018 a seguito del virus portato da zanzare infette. Nella zona di Salgareda, dove risiedeva la donna, è scattato immediatamente l’ordine di eseguire una disinfestazione per arginare il rischio di nuovi contagi. L’anziana donna era debilitata a causa di una neoplasia in fase terminale, ma resta un evento estremamente raro dato che la febbre West Nile risulta letale in un caso su mille.

Teatri spa: si rischia un autunno senza spettacoli.

Cultura. Per la stagione 2018-19 il Comune non può dare un contributo straordinario a Teatri spa per la prosa e il balletto. Lo dice il sindaco Mario Conte che per quest’anno almeno, non può fare nulla per una stagione di prosa che dovrebbe partire a novembre. Mancano almeno 500 mila euro per coprire le spese. «Se ne deve occupare Fondazione Cassamarca», dice, «Io sto lavorando per trovare, insieme a una cordata di importanti privati, il milione di euro annuo di contributo per tenere in vita i teatri. Ma dal prossimo anno. Dico quindi a Fondazione di fare uno sforzo, non può partire una stagione monca».Parole che , dopo le ferie, costringeranno Fondazione a un vertice straordinario.

L’addio a Maria Buso.

Cronaca. In tanti alla cerimonia per dare l’ultimo saluto a Maria Buso, morta cinque giorni dopo aver dato alla luce due gemellini. Parole di affetto e di vicinanza gli sono arrivate da tre comunità: Maserada, dove la coppia viveva da qualche anno; Ponzano, il paese di Fabio; Cimadolmo, il paese dove Maria era cresciuta; dagli amici che ieri hanno affollato la chiesa di Cimadolmo e tutto il suo sagrato (c’erano almeno 500 persone). L’aiuto della comunità non mancherà certo alle due famiglie. Anzi, sindaci e persone comuni hanno già fatto sapere di voler aiutare in qualche modo la famiglia mettendosi a completa disposizione del papà rimasto solo con due bimbi.

Assindustria contro il Governo.

Attualità. Ad Assindustria Veneto Centro (associazione nata dalla fusione degli industriali trevigiani e padovani) non piace il rinvio dei fondi previsti per il bando periferie, portati al 2020. Con lavori già previsti sia a Treviso che a Padova e nel resto del Veneto. Il presidente Massimo Finco e la vicaria Maria Cristina Piovesana commentano così quanto accaduto:«Lo stop ai finanziamenti previsto dal bando periferie, ci lascia sconcertati». Finco e Piovesana ricordano l’entità della partita. Infatti, i comuni di Padova e Treviso rischiano di perdere 32 milioni. L’associazione imprenditoriale delle due province si appella ai primi cittadini e agli amministratori in generale e agli altri livelli di governo per sbloccare al più presto queste risorse.


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