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Coronavirus, disposizioni di Ministero dell’interno e Protezione Civile – TG Plus Venezia

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TG Plus NEWS Venezia – ed. 9 marzo

 

Coronavirus: ulteriori disposizioni di Ministero dell’Interno e Protezione Civile

Ieri sera il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ed il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, hanno emesso ulteriori disposizioni sul Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riguardante le misure urgenti per il contenimento del contagio del Coronavirus. In base al dispositivo, occorre evitare ogni spostamento delle persone fisiche, non quindi del transito e del trasporto merci, in entrata e in uscita dai territori indicati, quindi la Regione Lombardia e le Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono quindi vietati gli spostamenti su tutto il territorio nazionale per motivi di lavoro, di necessità o per motivi di salute. Il decreto non prevede limitazioni all’attività degli uffici pubblici, fermo restando quanto previsto in merito alla modalità di lavoro cosiddetto agile, applicata per la durata dell’emergenza dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato.

Coronavirus: spostamenti e controlli nelle aree “a contenimento rafforzato”

Per quanto invece concerne i controlli nelle “aree a contenimento rafforzato”, è stata pubblicata nel sito del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, la direttiva ai prefetti che prevede che gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia. Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus. I controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti. Per quanto riguarda la rete autostradale e la viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie municipali.

Coronavirus: come spostarsi in treno, aereo e navi da crociera

Per quanto concerne il trasporto ferroviario, la direttiva ai Prefetti prevede che la polizia ferroviaria si occuperà di canalizzare i passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni, per verificare lo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi “termoscan”. Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni. Negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato”, i passeggeri in partenza ed in arrivo saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione. Restano esclusi i passeggeri in transito. Per quanto riguarda in particolare Venezia, controlli analoghi  verranno adottati per i passeggeri delle navi da crociera, i quali non potranno sbarcare per visitare la città.

Coronavirus: sanzioni per i trasgressori

Sono previste anche sanzioni per chi viola le limitazioni agli spostamenti, così come previsto in via generale dall’articolo 650 del codice penale, cioè sull’inosservanza di un provvedimento di un’autorità: la pena prevista è l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro, salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale, cioè delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo, appunto, per la salute pubblica.

Cronaca. Chioggia: coronavirus, quinta vittima nel Veneziano

Un sessantottenne di Chioggia, precisamente della frazione di Valli, è la quinta vittima del coronavirus nella provincia. L’uomo era affetto anche da altre patologie, quindi il decesso non può definirsi attribuibile solamente al virus. E anche il parroco di Valli, sessantunenne, è ricoverato all’Ospedale di Piove di Sacco. E ieri sono stati registrati dieci nuovi casi nel Veneto orientale. Nonostante questo, il lungomare di Jesolo è stato affollato da centinaia di visitatori, fatto, questo, che ha suscitato non poche polemiche.


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