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Prosecco DOCG o Conegliano-Valdobbiadene? Il Comitato Vini Dop e Igp – TG Plus FOCUS

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Michele Zanardo, enologo, consulente vitivinicolo, presidente Comitato Nazionale Vini Dop e Igp

 

E’ la bollicina più bevuta nel mondo, simbolo dell’eccellenza made in Italy e della straordinaria produttività vitivinicola della Marca trevigiana e di tutto il Veneto. Soltanto il Conegliano Valdobbiadene – Prosecco, però, è a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG). Oggi, per chi commercia questo vino prodotto unicamente nelle colline dell’alta provincia di Treviso tra i 150 ed i 350 m s.l.m. (in particolare nella fascia compresa tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene), esiste la facoltà di eliminare la parola “prosecco” dall’etichetta. Ad alcuni sembra una follia bella e buona; altri invece ritengono doveroso battere qualunque strada possibile pur di evitare che la bollicina prodotta nel territorio alto-trevigiano della DOCG venga confusa con altri prosecchi di qualità inferiore. Ma si può davvero pensare di rinunciare all’incomparabile brand identity che garantisce sul mercato mondiale un nome riconoscibile come “prosecco”?


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