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La Fondazione Antiqua Vox – TG Plus CULTURA

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Pagine d’Organo e il festival internazionale d’organo

Antiqua Vox e il presidente della Fondazione, Claudio De Nardo, ci raccontano come è nata la passione per la musica antica e barocca

Pagine d’Organo 2020 porta in scena i migliori talenti, non solo giovani organisti già affermati come Gilberto Scordari e Francesca Ajossa ma anche grandi esecutori del panorama internazionale quali Wolfgang Zerer, Tobias Lindner, Massimiliano Raschietti e Simone Della Torre.

A impreziosire i concerti della rassegna sono i numerosi organi, storici e di recente costruzione ispirati alle più importanti scuole organarie europee, che arricchiscono Treviso e la sua provincia: una vetrina di alcuni dei più preziosi strumenti del Nord Italia.

Il maestoso organo Francesco Zanin (1998), in stile italiano rinascimentale, custodito nella Chiesa di Santa Caterina; l’organo Dell’Orto e Lanzini (1990), ideale per la musica di Bach e il repertorio barocco-francese della Chiesa di San Giuseppe; il prezioso e più antico organo di Treviso costruito dal celebre organaro veneto Pietro Nacchini (1750) dell’Auditorium Chiesa di Santa  Croce; l’organo in stile sinfonico-francese Andrea Zeni (1999) della Chiesa parrocchiale di Salgareda (TV) e, infine, una chicca di arte organaria lombarda, l’ottocentesco Serassi (1858) ottimale per la musica operistica italiana della Chiesa di Sant’Agostino.

Un patrimonio di arte organaria, espressione del gusto estetico di epoche diverse, che, per la ricchezza di sfumature timbriche e i peculiari caratteri di ciascun strumento, consente di apprezzare maggiormente la bellezza della musica.

La particolarità e la bellezza di questa rassegna è che i concerti sono pensati per avvicinare il pubblico all’organo e all’organista e anche per questo proiettati su un maxischermo ben visibile.

Prima di ogni concerto, alle ore 17, Massimiliano Raschietti, direttore artistico della rassegna, illustra le caratteristiche timbriche dell’organo e introduce all’ascolto dei brani in programma.

Inoltre, al termine del concerto, è possibile partecipare ad una visita guidata allo strumento: un’occasione imperdibile per scoprire una macchina musicale complessa ma poco conosciuta, e quindi ancora più affascinante.


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